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Due mari

Questo non è un luogo di mare. Non di un mare solo. Il mare adriatico, a queste latitudini, sorprende. Finalmente libere dagli insulti dei grandi fiumi del nord, le sue acque sono calde, trasparenti, e in buon accordo con il colore del cielo. Sotto il governo della tramontana, poi, si gonfia di vita, regalando tutti i toni del blu, spiagge magnifiche e solitarie torri millenarie. Il mare jonio autorizza ogni accostamento esotico, restituendo, intatta, l’aspettativa di chi lo raggiunge. L’acqua si congiunge con la luce, la luce con le sabbie chiare, il chiaro con il calore del sole. Lagune, baie, cale, specchi, anfratti si alternano di continuo in quello che probabilmente è il meno italico di tutti mari.

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La tenerezza della pietra

La vita nell’agro è segnata dalla pietra. Accumulare sassi, alzare mura, spietrare il fondo, lavorare di bocciarda. Qui tutto è pietra. Il confine del mio agro è segnato con la pietra, perché non sia mobile a nessuno. Il mio trullo è di pietra, il lavabo in cui mi bagno e la mensa non sono diversi. Il forno in cui cucino il pane è una cava rocciosa. Mi corico in un bacile di pietra e la volta che mi divide dalle stelle è un sapiente incastro di pietre, acconciate per convivere in eterno abbraccio. Il suolo che calpesto è un intreccio di calcare, e l’aia ove asciugano le mandorle e vengono a spiaggiare le ultime olive è un mosaico di chianche antiche. Mai avuta tanta tenerezza attorno.

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Sapori

Il viaggio dei sensi si compie al primo incontro con i sapori locali. A seconda della stagione, la terra offre le sue immense ricchezze, a disposizione dei nostri ospiti che liberamente le possono cogliere direttamente dalle piante.

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Una terra, tante terre

Il geco sognante si trova adagiato al centro della struggente campagna cegliese. Si tratta di territorio carsico, sopra il quale la terra conosce le più belle sfumature del rosso e sotto il quale si sono ramificate magnifiche grotte, alcune delle quali visitabili in profondità. Ma è solo uno dei numerosi aspetti in cui si manifesta questa straordinaria natura In pochi chilometri si alternano la piana ostunese, impreziosita dagli ulivi più belli di Puglia, la murgia dei trulli, con il suo dolcissimo paesaggio collinare punteggiato dai tipici coni bianchi, fino alla gravina di Grottaglie, con le sue imponenti bancate di tufo sulle quali è adagiata la città. Una terra che ne contiene altre, una terra che le contiene tutte.

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l’Impero della luce

In questa parte di mondo le cose appaiono sotto luce diversa e tutto, proprio tutto, assume altro colore. Qui c’è sempre luce. Quando l’aurora diviene alba il cielo fiammeggia. I pinnacoli del trullo si accendono di rosa, poi arancio, poi giallo, sino al bianco che abbaglia.
Il bianco qui è primario, assoluto. e tutta l’iride è più intensa, accesa, satura di luce. La notte non è mai buia. Qui non abita l’oscurità. Anche in assenza di luna, la pietra, generosa, restituisce la luce delle infinite stelle. Il firmamento è così nitido e chiassoso che Ulisse non troverebbe la via per Itaca, inseguendo mille stelle polari. Se poi la luna fa il suo giro, il riposo è magnificamente inquieto, frequentato da suoni e immagini tumultuose. La meraviglia di spegnere ogni lume e godere della sua luce ti induce a ritardare il sonno.

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